Le nostre città, in prevalenza di impianto storico, soffrono di molti mali; due tuttavia particolarmente rilevanti:
- la circolazione delle autovetture private, dovuta spesso alla mancanza di alternative praticabili per la mobilità;
- l’impoverimento del tessuto di attività economiche dei centri urbani, in sofferenza per la concorrenza dei grandi poli commerciali sorti ovunque nelle periferie.
I ciclisti per parte loro sono afflitti, tra l’altro, da:
- poca sicurezza;
- furti del mezzo.
La nostra attività cerca di ovviare ai problemi sopra elencati con una soluzione semplice ma efficace. Il nostro sistema costituisce infatti uno strumento utile per attuare politiche di sostegno all’espansione della “mobilità sostenibile”, ovvero modalità di spostamento in ambito urbano in grado di diminuire gli impatti ambientali, sociali ed economici generati dai veicoli privati.
1) Le politiche fino ad ora attuate per stimolare l’uso della bicicletta sono perlopiù di tipo indiretto; es.: migliorare le piste ciclabili, ridurre punti di conflitto con l’automobile, mettere a disposizione biciclette in città, ecc.. Sarebbe opportuno contemplare anche l’incentivazione diretta degli spostamenti in bicicletta, con identificazione del ciclista, registrazione delle distanze da lui percorse in bicicletta e calcolo di un incentivo economico direttamente commisurato all’entità dello spostamento effettuato. Il sistema di incentivi potrebbe essere alimentato con risorse finanziarie reperite, nelle varie forme possibili, applicando il principio comunitario “chi inquina paga”.
2) La città intelligente si alimenta anche di strategie tese a rendere complesso e plurifunzionale il tessuto urbano, sostenendo la presenza delle piccole attività economiche diffuse che contribuiscono a migliorare la qualità della vita e soddisfare le esigenze dei cittadini. Sarebbe quindi in sintonia con questo progetto, il coinvolgimento di esercizi commerciali, artigianali e professionali del centro urbano, con un legame tra l’incentivo erogato per la mobilità ciclabile e gli esercizi aderenti all’iniziativa, presso i quali tale incentivo potrebbe essere speso.
3) Lo strumento applicato alla bicicletta può dialogare, ai fini della sicurezza del ciclista, con analoghi strumenti già in uso sulle auto, attivando dispositivi utili a ridurre la frequenza degli incidenti.
4) Una applicazione integrativa per smartphone e/o tablet, segnala al proprietario, in tempo reale:
- l’eventuale furto;
- la posizione puntuale della bicicletta rubata.
5) Le informazioni aggregate su origini e destinazioni degli spostamenti, consentono di effettuare scelte mirate e consapevoli di miglioramento dell’infrastruttura per la mobilità ciclabile.